Il ventre materno è luogo sicuro per eccellenza, dove in nove mesi prende forma il corpo fisico, tempio dell'Anima, teatro di emozioni ed eventi irrisolti, ereditati da chi ci ha preceduto nella scala famigliare.
Il Polmone è la nostra prima sfida: per nascere vivi è necessario respirare, superata la prova del passaggio dall'acqua primordiale all'aria, siamo pronti per iniziare a crescere e avanzare nella linea del Tempo.
L'acqua: primo involucro affettivo sicuro, avvolgente, protettivo, galleggiante naturale alla giusta temperatura di sicurezza, culla ideale per dondolarci e indugiare, fin quando arriva il momento in cui veniamo alla luce. Un respiro che genera un pianto.
Quell'acqua natale ora è diventata una memoria registrata nel corpo fisico, rappresenta il passato. Il nostro corpo ne ha assorbito le memorie e ne ricorda i segni.
Ora siamo mangiatori inconsapevoli di aria, per tutta la vita.
Dopo l'attivazione dei polmoni col primo respiro, acquisiamo il nostro ritmo, il Tempo diventa solo nostro, acquista una direzione e la sua dimensione unica, corrispondente alla nostra biografia, di cui diventiamo responsabili in prima persona.
Ecco, la nostra Vita.
Siamo pronti a vivere il nostro Tempo, a rappresentare la nostra generazione, a riconoscerci negli eventi collettivi, per come e con chi li abbiamo affrontati, con chi ha insegnato qualcosa di nuovo e ha lasciato un segno.
Entriamo a far parte di una generazione spazio temporale che rappresentiamo nel momento storico in cui piombiamo sulla terra, incarniamo la nostra evoluzione, giorno dopo giorno, negli eventi sociali e nel privato.
Tutto questo è scandito dal ritmo del nostro respiro: più è ampio, più siamo sicuri e trasmettiamo sicurezza e più ne riceviamo.
Siamo nati per entrare in connessione reciproca e relazionarci coi nostri simili, ma se mancano le opportunità, tale connessione è debole e porta a disattivare l'attivazione del sistema ventro-vagale recente, che ci porta nello stato di sicurezza rilevato nell'ambiente circostante dal sistema nervoso autonomo. (Teoria poli-vagale, circuito verde di S. Porges)
La ripercussione sul corpo, in caso mancassero interazioni coi nostri simili, si traduce in uno stato di debolezza e prostrazione, sguardo spento, mobilitazione assente e perdita del tono muscolare.
L'ansia si manifesta alterando poco alla volta il modo in cui respiriamo, spesso senza accorgerci, la preoccupazione del futuro accorcia gli intervalli tra un'inspirazione e un'espirazione, il fiato corto diventa la nostra identità. Nemmeno il cuore è felice e leggero.
Dominano stati d'animo come tristezza, alienazione, solitudine. Tendiamo verso l'immobilità, facciamo sempre meno azioni e pensiamo di più.
Il pensare prende il posto dell'agire.
Fiato corto, fame d'aria, peso sulle spalle, fastidio a qualsiasi contatto: nutriamo i Polmoni in ogni loro aspetto fisico ed energetico e possiamo uscire da questo circolo vizioso alimentato dai pensieri, iniziando ad allenare il nostro respiro.
La miscela per massaggio formata da olio essenziale di Salvia Sclarea con Mustard e Water Violet favorisce la ripresa rapida del contatto con sé stessi e il mondo esterno, attraverso l'olfatto (profumo dell'olio essenziale) e attraverso il tatto (massaggio su plesso solare e spalle, legate al polmone in MTC).
Mustard lavora in profondità sulla tristezza legata a isolamento e distacco, proprio insieme al fiore per eccellenza distaccato dagli altri e costretto a rimanere nell'acqua e ad allungare il suo stelo per rendersi visibile agli altri, pur rinunciando ad espandersi mantenendo nascoste le sue foglie sotto acqua, come per alienarsi dalle altre specie terrestri: il Fiore di Bach è Water Violet.
L'aroma intenso della Salvia Bianca amplifica il respiro e stimola l'olfatto.
Questa miscela è risultata efficace nelle dermatiti atipiche persistenti e somatizzate nella zona dei piedi, in seguito ad eventi come scottature, ustioni, traumi di costrizione prolungata del piede (come se al piede mancasse l'ossigeno) e tutto il corpo non riesce a proseguire in avanti. Quando si va verso l'immobilizzazione con paura la direzione è quella del circuito dorso-vagale che rallenta le risposte muscolari e l'apporto di ossigeno. Se ci sentiamo persi o disorientati, iniziamo a respirare e ad annusare un profumo.
Pelle e polmoni comunicano in silenzio nel comune aspetto del "giusto contatto".
Consiglio il massaggio del plesso solare per amplificare il respiro e allungarne il ritmo poco a poco, alzando e abbassando il diaframma inspirando per almeno 5 secondi, con una pausa di uno o due secondi prima di ogni espirazione e un'apnea di uno o due secondi prima di una successiva inspirazione.
Proprio come quando ci siamo dovuti adattare una volta usciti dal ventre materno, per poter continuare il Viaggio su una nuova dimensione.
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